Passeggeri di treno, odore di altri tempi.
Costretti in uno spazio chiuso con chi mai avresti scelto di incontrare. Forse. Binari che scuotono, che danno ritmo, che accompagnano l’orecchio e il battito del proprio cuore. Quasi di nascosto, ma con il sorriso.
Passeggeri di treno, quando non si richiede futuro e il passato è dimentico in qualche tasca ormai sgualcita.
Libertà di essere, di inventarsi, ma anche tacersi per poi raccontarsi. Fiduciosi che il tempo limita ogni pretesa di appartenenza, oltre a questo ora e oggi che va e va. E va per arrivare, poi.
Connubio perfetto di sorrisi, mentre un acrobata incontra il Mago delle bolle, una sintesi di simpatia e concentrata esibizione.
Insomma: gioia di poetico divertimento, essenza di bravura, appartenenza alla scena.
Connubio perfetto d’arte.
Grazie Elisa, grazie Ivan!